
Domenica 20 luglio, sul palco di piazza Galimberti, un progetto pensato appositamente per la piazza cuneese. Gli Ariacorte, tra i più apprezzati gruppi tradizionali salentini, ospiteranno il frontman dei Lou Dalfin Sergio Berardo, assieme ad una rappresentanza della Grande orchestra Occitana, per un incontro tra la musica da ballo delle Valli D’Oc e i ritmi salentini della Notte della Taranta, il festival itinerante di musica popolare che culmina nel concertone di Melpignano, con la partecipazione di musicisti di fama nazionale ed internazionale. Nati nel 1996 a Diso, piccolo paese agricolo situato tra le Marine di Castro (Le) e di Tricase (Le), e guidati dal produttore e direttore artistico Francesco Corvaglia, gli Ariacorte sono tra i più i gruppi di riproposta salentini più apprezzati, non solo per i loro dischi ma soprattutto per la loro intensa attività dal vivo. Nonostante alcuni cambi di formazione, il gruppo si è caratterizzato per una costante attività di ricerca sui materiali tradizionali, e per una particolare attenzione al sound, che accanto al rispetto degli stilemi tradizionali, propone una accurata rielaborazione sulle timbriche, le ritmiche e le armonie, al fine di esaltare la vivacità e la spontaneità della musica salentina. Il loro concetto di “tradizione” riletta in una nuova “traduzione sonora”, non è dunque il più classico specchietto per le allodole, ma piuttosto un concetto base su cui costruiscono le loro tessiture sonore. Ascoltando gli Ariacorte, soprattutto dal vivo, si ha infatti la netta sensazione di essere di fronte ad un gruppo solido e ben strutturato, che fa della coralità e dell’impatto ritmico la propria marcia in più. E’ musica per far “cotulare lu pete”, musica fatta per ballare, per divertirsi, ma anche per essere apprezzata solo all’ascolto per le belle tessiture sonore in cui brillano la voce di Lucia Passaseo, il flauto di Marianna Cariulo, la chitarra di Emanuele Licci, l’organetto diatonico di Salvatore Corvaglia e la mandola e il violino suonati da Chicco Costantini, il tutto supportato dai tamburelli di Rocco Borlizzi e del grande virtuoso Carlo “Canaglia” De Pascali.
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